Le “tensioni a bordo della Ocean Viking stanno aumentando e alcuni migranti minacciano di buttarsi a mare”. Lo afferma un nota di Sos Mediterranee, che gestisce la nave, adesso al largo di Lampedusa con 180 migranti soccorsi nei giorni scorsi. “Abbiamo inviato cinque richieste alle autorità marittime italiane e maltesi per l’assegnazione di un porto di sbarco: finora non abbiamo ricevuto risposte eccetto due, negative. – continua la nota di Sos Mediterranee – I sopravvissuti hanno detto alle nostre squadre di aver trascorso da due a cinque giorni in mare prima di essere soccorsi dalla Ocean Viking. Cio’ significa che alcuni dei 180 sopravvissuti sono in condizioni precarie in mare da più di 8 giorni. Questa situazione è inaccettabile”.
“Dov’e’ finito l’accordo di Malta del 2019 per il trasferimento delle persone salvate in mare? – chiede Sos Mediterranee – Gli Stati membri dell’Unione Europea sono consapevoli del fatto che la gente ha continuato a fuggire dalla Libia su imbarcazioni non sicure per tutta la durata della crisi Covid-19 che ha colpito l’Europa in primavera e indipendentemente dall’assenza di navi dedicate alla ricerca e al salvataggio nel Mediterraneo centrale. Non solo la mancanza di capacità di ricerca e salvataggio per salvare vite umane in mare continua, ma l’Ue non riesce a garantire la sicurezza ai pochi che sono stati salvati da una nave di una Ong che cerca di colmare la lacuna del Sar”. “Dall’inizio di giugno, abbiamo sentito dichiarazioni che annunciano il ripristino dell’accordo di Malta quest’estate. Dalle comunicazioni che la Ocean Viking ha con le autorità marittime, – conclude la nota – non c’e’ attualmente alcun segno di un tale riavvio…Il sostegno degli Stati membri dell’Ue ha fatto la differenza in passato. Non deve fermarsi ora”. (Adnkronos)